Nel lontano 1400 sorgeva, in corrispondenza dell’attuale centro abitato (chiesa madre), un piccolo nucleo di case. I loro abitanti erano originari di Nocara, dalla quale dipendevano anche burocraticamente. Da quel piccolo gruppo di persone si sviluppò negli anni il paese di Canna, il quale fu feudo della famiglia Sanseverino, conti di Lauria e, successivamente (1498), di quella dei Loffredo: duchi di Nocara e marchesi di Canna. Nei circa trecento anni successivi Nocara e Canna passarono di mano in mano dalla famiglia Merlini, ai Calà, ai Pignatelli, ai Villanova, ai Virgallito. Soltanto nel 1788 Canna ottenne l’autonomia amministrativa distaccandosi definitivamente da Nocara, pagando un tassa che di fatto era il valore dell’intero paese. La famiglia Melazzi abitò a Canna fino alla prima metà del 1800, quando l’ultimo erede dei Melazzi vendette i possedimenti e gli averi di famiglia ai Pitrelli ed ai Failla.
Attualmente si presenta come un paese di origine medioevale, circondato da ulivi secolari e dal bosco Commaroso. Ha una struttura urbanistica tipicamente seicentesca, con elementi rinascimentali, barocchi e neoclassici, come i palazzi Toscani, Pitrelli, Ielpo, i cui portali in marmo testimoniano la grande maestria degli artigiani locali.
Bella anche la facciata settecentesca della Chiesa Madre, con portali finemente lavorati. All’interno si possono ammirare un fonte battesimale in pietra scolpita e un pulpito rinascimentale. Canna raggiunse il massimo della popolazione (circa 1800 abitanti) ed il maggiore sviluppo economico agli inizi del secolo scorso.
Oggi, con una popolazione di 795 abitanti ed una economia che si basa principalmente sull’agricoltura e sul terziario, è un grazioso ed ospitale paese che conserva intatti gli usi ed i costumi di un tempo, adeguandosi altresì agli sviluppi della società moderna. Da alcuni anni, nel periodo estivo, si tengono delle manifestazioni culturali ed artistiche che testimoniano lo spirito ”filosofico” dei suoi abitanti.